Una delle esperienze professinali più significative degli ultimi anni è stata la creazione di una start-up: dall’analisi dell’idea allo studio del mercato e del posizionamento del brand, fino al lancio dell’azienda come e-commerce.
Nella prima fase di analisi è stato fondamentale procedere contemporaneamente in due strade parallele: una dedicata al prodotto (valutare sia il target dei clienti sia il ventaglio dei fornitori, e determinare quindi la fasica prezzo), l’altra rivolta alla ricerca di designer che potessero condividere la vision e sviluppare un logo dallo schizzo iniziale.
L’identità di un brand è affar serio! Molto è legato alla comunicazione, oltre che al prodotto, quindi la creazione del logo e del payoff devono essere ben ponderati, smontati e ricostruiti se necessario, fino alla certezza della corrispondenza dell’idea con il risultato grafico e dello slogan.
Lo step iniziale è fatto di tanti piccoli scalini che portano a fare quel primo fondamentale passo nell’immenso mondo del web e la gestione di tutti gli attori che costruiscono quei piccoli scalini richiede concentrazione, lucidità e una buona dose di creatività. Solo per fare un esempio, il brand designer non è lo stesso dei designer che si occupano di altre grafiche, oppure la definizione del payoff richiede una votazione all’unanimità -non così facile da ottenere, credetemi!-, o ancora, come scegliere il fornitore: fiera, contatto diretto, online?
La seconda fase è più semplice: la direzione è stata definita e i compiti assegnati ma, nel caso di un sito e-commerce, la realizzazione è complessa e richiede particolare attenzione nella scelta delle strategie SEO. Oltre all’aspetto tecnico, qui entrano in gioco le PAROLE e l’importanza che possono avere nell’accompagnare un prodotto. Per una start-up del XXI secolo immagini e parole devono avere un’efficacia entro i primi 5 secondi di accesso al negozio online…una sfida!
La terza fase è il lancio dell’azienda nel “magico www”. L’aspetto comunicativo è determinante e la giusta scelta dei social network può fare la differenza nella buona riuscita del progetto.
Dunque… di cosa si tratta? La start-up è ERGO SUM e sviluppa questo interessante concetto: le passioni che viviamo ci permettono di essere veramente noi stessi. Dall’estratto della citazione di Cartesio, cogito ergo sum [penso dunque sono], l’azienda propone vivo la mia passione, dunque sono. Per meglio dire: indosso la mia passione e mostro agli altri ciò che sono e creo una community di persone che vivono la mia stessa passione. Se ci riflettete un attimo è proprio così: mentre viviamo ciò che amiamo fare, le pulsazioni del cuore rilasciano talmente tante endorfine che nessun ostacolo ci sembra insuperabile. È stato il battito del cuore a ispirare la creazione del logo.
L’idea centrale dell’azienda è stata quella di occupare lo spazio bianco di una t-shirt con una grafica dedicata a una passione: sport, natura, arte. Il prodotto è in puro cotone 100% di ottima qualità (alcune collezioni usano cotone organico, altre cotone jersey, sempre l’azienda fornitrice è un marchio certificato) e la stampa serigrafica utilizza colori all’acqua in un’ottica green che è necessaria per la salvaguardia dell’ambiente [è uno dei must dei fondatori].
Il titolo dell’articolo è “costruire e lasciare andare”, perché? Perché uno degli aspetti interessanti di questo lavoro è proprio quello di restare dietro le quinte, di fare ciò che è necessario e di lasciare andare il progetto al proprio divenire quando comprendi che sta camminando da solo.
Il copywriting, la scelta delle foto, l’avvio del blog, gli accordi con aziende per sponsorizzazioni o per omaggi aziendali (sì, c’è ancora chi li fa!) sono state grandi esperienze di crescita professionale e personale.
E ora? Pronta per nuovi progetti.
Nota: l’immagine di copertina è una fotografia di Danilo Pivato, “1/12nd lap around the Polaris – Piana di Campo Imperatore – Gran Sasso (Aq) – 2016.10.29-30”, ed è stata scelta per il prmo articolo del blog.
interessante la tua esperienza. Indossare la propria passione. Tempo fa avevo pensato a delle t-shirt con delle frasi, motti, frasi strampalate forse, alcune provocatorie, o con dei disegni miei forse un po’ eccentriche, provai ad appoggiarmi a quei siti che hanno già una serie di oggetti e sopra ci metti solo il logo la scritta che vuoi e ti apri il tuo negozio virtuale, provai anche con una sponsorizzata su fb, ma nulla. Forse non erano le idee giuste o proposte nel modo giusto. Ci vuole molto lavoro dietro e spero che la tua start up vada sempre meglio. Anch’io vorrei aprire una start up, chissà un giorno magari legata all’ambiente e all’informatica, chissà.
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è stata ed è un’esperienza interessante ma ti confermo che è altrettanto impegnativo, per il tempo che richiede e per la vastità del mercato online, in cui la concorrenza è amplificata rispetto al mondo reale
grazie per l’augurio e chissà, nella vita (davvero) non si sa mai, se vuoi un confronto ci sentiamo via mail 🙂 ciao!
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io credo che anche online valgano le regole della vita fuori in cui se ci si prova e si lavora tanto e non ci si lascia abbattere dall’insuccesso ma si prendono i fallimenti come modi per crescere non si può non ottenere qualcosa, seppure fosse “soltanto” consapevolezza ed esperienza. certo mi piacerebbe tanto scambiare opinioni anche su questo argomento.
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