[questione di editing]
«Punto.»
«Virgola.»
«Punto.»
«Virgola.»
Continuano così da mesi. Nessuno dei due contempla il ‘punto e virgola’.
È la punteggiatura a sancire le relazioni umane, non trovi?
La scrittura (mi) richiede uno studio costante. Molto imparo dai libri di narrativa che leggo, altro lo apprendo dai corsi che seguo e altro ancora da libri tecnici in cui sottolineo frasi, cerchio parole, piego gli angoli e lascio mozziconi di matita nel paragrafo a cui tornare e ritornare.
Questa short story è legata alla mia vita e a “Questione di virgole” di Leonardo G. Luccone, Ed. Laterza, di cui mi piace molto anche la copertina.

chissà perchè il punto e virgola è caduto in disuso; eppure ha una funzione importante, non spezza come il punto non continua come la virgola, è una breve pausa di meditazione, un compromesso tra l’eccesso del punto e la tenuità della virgola.
ml
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Massimo, le tue parole sono perfette! Penso sia caduto in disuso perché, come per l’uso delle parole, la lingua italiana sta attraversando un processo di semplificazione in cui neologismi e termini prevalentemente anglofoni attivano una (apparente) motivazione di sintesi. Eppure la sintesi dovrebbe giungere solo dopo un’ampia conoscenza; questo il motivo per cui sono dubbiosa e uso ‘semplificazione’ e non ‘semplicità’. Grazie del tuo passaggio qui. Chiara
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