Ho sempre ritenuto impossibile dedicarsi come si deve a un luogo o a una persona senza dedicarsi anche alle molte storie di quel luogo, o di quella persona. La conseguenza di un’unica storia è questa: sottrae alle persone la propria dignità. Rende difficile il riconoscimento della nostra umanità. Mette l’accento sulle nostre diversità piuttosto che sulle nostre somiglianze.
[tre parole: storia, dignità, coerenza]
storia: raccontare un’unica storia è come uno stereotipo, trascura l’identità del soggetto e lo trasforma in oggetto, lasciandone un’immagine incompleta. Non può esserci un solo punto di vista, a meno che non sia dichiarato, ma anche in questo caso una mancanza di visione d’insieme influirà nella storia narrata. Questo libricino di sole 26 pagine è il primo passo che consiglio a chi vuole dedicarsi alla scrittura.
dignità: i racconti e i romanzi della scrittrice nigeriana sono attraversati da un valore assoluto che è la dignità di ogni essere umano, come singolo e come popolo; una dignità che è il frutto del coraggio e della paura, dell’osservazione del passato e della lotta per un futuro più umano, attento ai soggetti più che agli oggetti della Storia.
coerenza: la sua scrittura è pregna di coerenza, la sua logica impeccabile, l’elaborazione del ricordo nasce dal desiderio di comprensione e non di accusa. Intuisco che abbia una grande consapevolezza di sé e della visibilità che ha ottenuto con le sue pubblicazioni e interventi a convegni, e ammiro il suo impegno nel promuovere progetti nella sua terra. Questa donna mi affascina.
Chimamanda Ngozi Adichie, Il pericolo di un’unica storia, trad. Andrea Sirotti, Einaudi Editore, 2020.
Qui l’intervento della scrittrice al convegno TED nel 2009.