[sogno]*

Come acqua versata nell’acqua,

non è che acqua,

semplicemente acqua…

Avadhuta Gita

Da qualche giorno ho ricominciato a ricordare i sogni. La scorsa notte camminavo con C. per le vie di Firenze. In realtà, non ci sono mai stata con lui. A Venezia sì, tante volte durante il periodo dell’università. Anche a Varanasi, per altri motivi.

C. non c’è più, da tanti anni. Era così bello che la gente si girava a guardarlo. Ho sempre pensato che non dipendesse solo dall’altezza o dagli occhi neri come la notte o dai capelli selvaggi che scendevano in un volto elegante e fiero come un Lord inglese. Era avvolto da una particolare energia che si percepiva a distanza.

C. scelse il verso dell’Avadhuta Gita per il biglietto di commiato, la malattia del corpo non intaccò mai la lucidità della mente. Immagino che averlo sognato a Firenze sia legato al fatto che quel giorno, dal ponte, vidi l’acqua scorrere e per pochi secondi mi parve di cogliere il suo sorriso tra il fluire dell’Arno.

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